Curiosando…
Curiosando nell’etimologia delle parola, una in particolare, Alchermes, ha suscitato la nostra attenzione.
Perché?
La ragione è presto detta: questo liquore ha a che vedere con il mondo degli insetti.
Siamo stati invitati a partecipare ad un servizio girato per Rete 4 – vedi link alla trasmissione – in cui si è parlato di insetti commestibili in generale, ed in particolare di un colorante derivato da essi.
Curiosando tra gli scaffali…
Il servizio della trasmissione “Dritto e Rovescio” ha dato evidenza al fatto che da sempre anche in Italia consumiamo insetti attraverso gli alimenti di uso comune. Effettivamente, li ingeriamo inconsapevolmente. Non consumiamo inconsapevole insetti perché li si nasconde subdolamente tra gli ingredienti, magari in sostituzione di altri, come false notizie in rete hanno lasciato credere recentemente. La loro presenza in alimenti di origine vegetale dipende dal fatto che, essendo largamente presenti in natura e nei campi, quando le materie di origine vegetale vengono raccolte e processate, gli insetti in esse presenti finiscono nel processo produttivo, e , di conseguenza, nei prodotti finiti.
Si stima che il consumo inconsapevole di insetti sia di circa mezzo chilo all’anno (pro capite!)
In un altro modo gli insetti hanno a che fare con gli alimenti.
Infatti, esiste un colorante che è ricavato dagli insetti e che si utilizza in diverse categorie di cibi e bevande.
Curiosando tra gli scaffali, sono diversi i prodotti che contengono l’ E120. Questo additivo colorante è ricavato dall’insetto cocciniglia. Il suo colore rosso si presta infatti a rendere invitanti e accattivanti vari alimenti, che non sarebbero così di bell’aspetto senza quel particolare tono di rosso!
La storia del colorante ricavato dalla cocciniglia si perde nella notte dei tempi.
Ci è piaciuto fare una piccola ricerca, e abbiamo imparato che…
Curiosando tra l’etimologia delle parole
Siamo approdati sull’etimologia di uno degli alimenti facilmente rintracciabili negli scaffali del supermercato, e ancora molto usato specie nelle preparazioni di dolci colorati: il liquore ALCHERMES.
Parola dal fascino spagnolo, l’ alchermes deriva dall’arabo [qirmīz] e dal persiano [kirm], che sta per ‘insetto’.
L’alchermes ha una storia interessante. Probabilmente, si deve agli spagnoli l’introduzione di questo liquore in Italia.
A Firenze la sua produzione divenne abbastanza importante, tanto che Caterina de’ Medici pare abbia chiesto di perfezionare la ricetta del liquore nei laboratori fiorentini, presso l’Officina profumo-farmaceutica di Santa Maria Novella.
A Parigi, questa ricetta nuova ebbe un grandissimo successo, e fu apprezzata appunto come ‘il liquore de’ Medici’.
Lo spirito si preparava usando acqua, zucchero, cannella, chiodi di garofano, spezie varie e ovviamente l’ingrediente segreto, tocco magico che regalava il colore inconfondibile alla bevanda. Più che un liquore, il colore scarlatto ricordava quello di un alchemico filtro d’amore. E tutto questo grazie ad un piccolo insetto, la cocciniglia, che con la coccinella rossa, ha comunque poco a che fare!
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