Alia è una start up innovativa agro alimentare che vuole contribuire concretamente alla produzione italiana di proteine alternative da insetto edibile, per il benessere del consumatore e del pianeta.

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Gli insetti

Curiosità sugli insetti commestibili

E’ del 2010 un Ted Talk molto interessante tenuto dal Prof Marcel Dicke, uno dei maggiori esperti europei di insetti commestibili.

Durante il suo discorso, mi colpirono alcune curiosità sul mondo degli insetti edibili.

Per esempio, viaggiando in paesi dove questi piccoli animali fanno parte da secoli di apprezzate tradizioni culinarie, si potrebbe mangiare ogni giorno qualcosa di diverso: sono infatti oltre 1000 le specie di insetti commestibili sul nostro pianeta, rispetto alle poche decine di mammiferi che diventano nella cultura occidentale piatti succulenti e pietanze ricettate.

Ma diremmo noi: lasciamo a quelle popolazioni i loro insetti, a noi stanno bene le nostre bistecche e i nostri arrosti! Eppure, senza saperlo, siamo potenzialmente tutti noi, anche in Italia, consumatori di insetti, sebbene inconsapevoli.

Proprio così: si stima che ogni persona consumi ogni anno quasi mezzo chilo di insetti!! Ma come?

Gli insetti sono ovunque!

Semplicemente mangiando pasta al pomodoro, cioccolato, pizza, pane, cereali per la colazione….ogni cibo processato contiene insetti! E non possiamo farci nulla, perchè gli insetti sono ovunque in natura. Durante la raccolta di frutta, di cereali, di verdura, essi finiscono nei processi industriali e, insieme alla materia prima, diventano il prodotto finito che arriva sulle nostre tavole.

Comunque, se pure mangiamo mezzo chilo di insetti, non lo facciamo consapevolmente, non possiamo farci nulla. Lo accettiamo ma facciamo finta di niente, perchè non lo abbiamo scelto noi. Vero!

Eppure   gli insetti (o meglio i loro derivati) sono inseriti volontariamente in alcuni prodotti alimentari e bevande, per rendere più invitante il loro aspetto.

Alcuni esempi a cui forse non avremmo mai pensato, ma che tutti noi abbiamo certamente incontrato nei nostri consumi,  sono: caramelle rosse,  mashmallows striati di un rosso-viola a ricordare la fragola, ma anche aperitivi e succhi di frutta all’ arancia rossa, i bastoncini di polpa di granchio, gelati dal colore vivido o biscotti accattivanti. Alcuni produttori colorano anche  salumi e hamburger per renderli particolarmente rossi. Quando in etichetta si riporta il colorante E120 significa che si è untilizzato il pigmento rosso estratto da un insetto, la cocciniglia.

Questo insetto è allevato per questo utilizzo nell’industria alimentare.

Un liquore molto utilizzato in pasticceria, l’alchermes, così come noti aperitivi analcolici, hanno utilizzato in passato come colorante l’E120, oggi sostituito da coloranti sintetici quali l’E122 e l’E124.

Un pigmento colorato usato da tempo

Non ne parla il Prof Dicke, ma ricercando le origini della cocciniglia si legge una storia interessante: il colore rosso era molto ricercato dagli antichi. Furono gli Atzechi per primi ad accorgersi che, dal parassita della pianta di cactus, potevano estrarre questo meraviglioso pigmento. Quando lo spagnolo Herman Cortes, durante un suo viaggio a Città del Messico, si imbattè in prodotti colorati con la cocciniglia ne restò entusiasta. Scrisse subito al suo sovrano Carlos V, e da lì ebbe inizio un commercio europeo che rese alla Spagna una fortuna. Il pigmento rosso fu utilizzato da pittori e artisti, e raggiunse un costo tale che le navi cariche di cocciniglia divennero spesso preda dei pirati. Si dice che fosse molto ricercato anche nell’industria tessile, e che con questo insetto si siano realizzate le uniformi rosse  delle guardie di Buckingham Palace.

 

Un viaggio nelle parole: color Cremisi

Il cremisi è un tono di rosso. Deriva dal qirmīz che in arabo significa ‘tintura rossa armena”. Il pigmento era ricavato dalla Porphyrophora hamelii, una cocciniglia molto diffusa sugli altopiani dell’Armenia.  Il termine deriva dal persiano kirm, cioè ‘verme’ (la radice indoeuropea è mutata in kworm, che poi in inglese, per fare un esempio, è divenuta worm).

Il filo di rosso indicato da questo colore descrive quindi con un termine poco usato ma molto affascinante sfumature intense, come quelle di un tramonto infuocato di un cielo cremisi in una serata estiva, allietata dal meraviglioso canto dei grilli!

Altre curiosità sugli insetti commestibili

Oggi, molte labbra baciano rossetti infuocati che utilizzano la cocciniglia, che nelle etichette dei cosmetici è indicata come CI75470.  Sebbene il colorante sia di origine naturale- ottenuto appunto dall’insetto lontano parente della coccinella – potrebbe dare comunque reazioni allergiche. E’ anche noto che, a prescindere dall’allergenicità, i consumatori vegani preferiscono scegliere cosmetici che non impieghino animali o estratti di essi.

Oggi gli insetti edibili sono studiati con attenzione, più che per le proprietà tecnologiche dei loro estratti, per le caratteristiche nutrizionali che li rendono idonei alla fortificazione naturale degli alimenti. Gli insetti edibili infatti  apportano nutrienti come proteine, minerali, vitamine, e fibra prebiotica – chitina.

La sostenibilità degli insetti edibili è un altro aspetto di notevole interesse, specialmente in questo momento storico in cui tanto si parla di salvaguardia dell’ambiente e filiera di produzione alimentare responsabile.

 

 

 

 

 

Comment (1)

  1. Curiosando... » Alia Insect Farm
    10/02/2023

    […] Leggi di più sull’argomento a questo link […]

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