Alia è una start up innovativa agro alimentare che vuole contribuire concretamente alla produzione italiana di proteine alternative da insetto edibile, per il benessere del consumatore e del pianeta.

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Prima di disegnare un allevamento di grilli occorre definire, in primis, alcuni aspetti, tra cui:

  • 1- la specie di insetto che si intende allevare
  • 2- la destinazione finale dell’insetto (sarà utilizzato come pet food, come mangime, o come alimento umano?)
  • 3- studiare e conoscere il ciclo di vita dell’insetto scelto (leggi qui il ciclo di vita dell’Acheta domesticus)
  • 4- disegnare all’interno della struttura gli spazi deputati alle varie fasi di allevamento (area lavaggio, incubazione, raccolta, abbattimento, stock materiali, stock mangime etc), tenendo conto degli impianti elettrici, idrici, di condizionamento etc.
  • 5- stilare una lista delle attrezzature necessarie per consentire le attività nell’allevamento
  • 6- definire per ogni singola fase del processo di allevamento il numero di operatori coinvolti e le attività da essi svolte
  • 7- prevedere, in base ai volumi di grilli prodotti settimanalmente, le ore lavoro giornaliere necessarie per ogni fase di processo.

Posto che i primi 3 punti siano stati già definiti, proviamo a guardare più nel dettaglio alcuni dei restanti aspetti.

Disegnare gli spazi all’interno della struttura che ospita un allevamento di grilli

Ogni allevamento di grilli è diverso, ma ci sono alcuni aspetti che sicuramente ricorrono in tutti gli spazi che vogliono ospitare questo tipo di attività.

Nel abbiamo indicate alcune di seguito, in termini indicativi e non esaustivi.

aree in allevamento di grilli

Quali spazi prevedere in un allevamento di grilli[/caption]

In aggiunta all’area abbattimento (che potrà avvenire con freddo o con altri metodi rispettosi del benessere animale), si dovranno prevedere le aree frigo in cui stoccare il prodotto congelato prima della vendita o dei successivi passaggi di trasformazione.

E’ opportuno ricordare che in caso di grilli destinati all’alimentazione umana, non sarà possibile posizionare i grilli raccolti e non ancora lavati nelle stesse celle frigorifere in cui si conserveranno i grilli lavati e trattati, pronti per la vendita o per successivi processi di trasformazione.

Quali sono le fasi principali che caratterizzano un allevamento di grilli?

Le fasi di cui tenere conto in un allevamento di grilli sono diverse.

Diamo un esempio di processo standard nel seguente schema, ricordando che esso è solo un esempio e non esaustivo di alcuni passaggi che, allevamento per allevamento, possono essere aggiunti o modificati.

Non abbiamo inserito nel processo la preparazione del mangime per i grilli, che può essere preparato all’interno dell’allevamento o già acquistato da mangimifici specializzati. Negli allevamenti intensivi, per ridurre i rischi di contaminazioni batteriche e prolificazione di muffe, il mangime secco è di solito preferibile a quello umido.

Leggi sul nostro blog cosa mangiano i grilli.

Clicca qui per vedere alcune delle fasi di cui tenere conto in un allevamento di grilli.

A queste fasi/operazioni si devono ovviamente aggiungere altre attività.

Per esempio la pulizia e sanificazione delle varie attrezzature e ambienti, la gestione dei rifiuti e la rigenerazione come ammendante delle deizioni, qualora l’allevamento fosse strutturato per il recupero delle stesse.

leggi sul nostro blog qualcosa di più sull’insect frass, le deiezioni dei grilli.

I contenitori utilizzati nelle stanze di allevamento.

A discrezione dell’allevatore, le stanze nell’allevamento di grilli possono essere organizzate in modo diverso.

Se mediamente dalla schiusa delle uova si considerano 4-5 settimane prima di raccogliere i grilli (il tempo è funzione di diversi parametri), i cicli di raccolta dipendono ovviamente dalla quantità e dalla frequenza con cui i grilli nelle diverse casse arrivano all’età adulta.

Per questo la sincronia della schiusa delle uova è fondamentale.

Lo è altrettanto la dimensione delle casse di allevamento che si porranno all’interno delle stanze.

La dimensione e la forma delle casse usate, eventualmente organizzate in verticale per ottimizzare la resa della stanza, determineranno la resa per mq.

E’ scelta dell’allevatore adattare numero e dimensione delle casse di allevamento alla struttura, o disegnare le stanze di allevamento in base al tipo di casse che si useranno.

Nel disegnare la posizione delle casse nella stanza di allevamento, va considerato lo spazio tra i vari filari e scaffali.

Esso deve consentire il passaggio degli operatori, tenere conto dell’eventuale utilizzo di carrelli e dell’area di lavoro necessaria per le operazioni di trasporto, raccolta, rifornimento mangime etc .

Contenitori chiusi o aperti?

Oltre alla dimensione dei contenitori, un’altra scelta dell’allevatore sarà quella di optare per contenitori chiusi o aperti.

Se i contenitori sono aperti essi saranno immersi nelle condizioni ambientali della stanza.

In questo caso umidità e temperatura devono essere controllati nell’ambiente, e controlli random sulle casse sono utili per verificare che anche all’interno essi siano rispettati.

In particolare, se l’areazione nell’ambiente non è ottimale e l’aria non circola in maniera idonea, si potrebbe verificare una temperatura più alta nelle casse posizionate in alto in caso caso di vertical farm.

Di contro, con i contenitori chiusi, si ottiene un controllo più preciso sulla singola cassa di temperatura, umidità e altri parametri.

Tuttavia, il riscaldamento dell’aria interna prevede sistemi di aerazione diversi da quelli utilizzati per il riscaldamento dell’ambiente, e il loro controllo può risultare sui grandi numeri più complicato.

Una cassa chiusa deve poi prevedere degli accorgimenti utili a garantire una corretta ventilazione all’interno del micro sistema.

Questo è possibile o attraverso apposite ventole in caso di cassa automatizzate, o con fori di aerazione posizionati in modo tale da consentire un ricambio di aria idoneo ed efficiente.

Dimensioni della casse in un allevamento di grilli

Casse di allevamento più piccole (circa 70 litri di capacità) consentono migliore operatività perché più leggere da spostare.

Tuttavia, più esse hanno dimensioni ridotte maggiore sarà il costo operativo ore/kg grilli.

Infatti, oltre alle operazioni di gestione della singola cassa in termini di somministrazione mangime (se manuale) e acqua, va considerato il tempo necessario per igienizzare le casse dopo ogni ciclo, e lo spazio necessario per stoccarle.

Casse di capacità maggiore consentono una resa per mq superiore.

Di contro però possono richiedere, in base al loro peso,  per questioni di sicurezza sul lavoro, almeno 2 operatori per cassa, specialmente se devono essere posizionate in piani alti della vertical farm e sono aperte e non chiuse.