Alia è una start up innovativa agro alimentare che vuole contribuire concretamente alla produzione italiana di proteine alternative da insetto edibile, per il benessere del consumatore e del pianeta.

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Perchè un lab osservazionale in un allevamento di grilli commestibili

Perché osservare da vicino un allevamento di grilli commestibili si può fare bene solo in un lab osservazionale. Nel piccolo è più facile raccogliere dati, sperimentare soluzioni diverse, migliorare i processi. Se è vero che allevare i grilli non è un’impresa difficile, allevarli in scala industriale  ha necessità di costruire un modus operandi che renda nel tempo sostenibile ed efficiente una produzione intensiva. In Europa sono già presenti diversi allevamenti di grilli edibili, ma tranne alcune rarissime eccezioni, non è consentito visitarli e prendere spunto. Le scelte in un allevamento di grilli possono variare notevolmente da un caso ad un altro. Una lettura da cui partire può essere certamente quella pubblicata da FAO recentemente su allevamenti sostenibili di grilli. Tuttavia, quanto descritto in questo documento è poco praticabile in latitudini come le nostre, dove, ad esempio, temperatura e umidità vanno gestite artificialmente.

Le operazioni in larga scala quindi si possono pianificare, secondo noi , solo dopo aver conosciuto da vicino le abitudini dei nostri piccoli animali. Ci piace guardare e monitorare come si comportano con la luce diretta del sole, con la luce artificiale e con il buio. Sbirciamo attraverso le pareti trasparenti delle celle del nostro lab per capire come le femmine depongono le loro uova. E’ affascinante spiare i grilli intenti a trafugare un pò di cibo dalla ciotola per portarlo nelle cavità dei cartoni di uova. 

Inoltre ci pare proprio che i grilli non siano animali solitari. Anche quando sono pochissimi nella cella, essi tendono a stare vicini e se possibile nella stessa “casetta”. E che dire del canto del grillo? Una compagnia costante, che si intensifica verso le ore del tramonto. Il grillo è infatti un animale notturno, ed al buio non solo il suo canto si intensifica, ma anche tutte le attività. In assenza di luce forte, il grillo infatti mangia di più, si muove di più, si accoppia e deposita le uova.

Monitoring dei parametri chiave nel lab osservazionale di un allevamento di grilli

Monitoraggio della Temperatura

Tra i parametri chiave da monitorare nel nostro lab osservazionale (umidità. livello di CO2 etc) la temperatura degli ambienti e delle casse è uno dei principali fattori da tenere sotto controllo. Nella nostra esperienza, abbiamo notato che il controllo continuo della sola temperatura dell’ambiente in cui sono inserite le casse di allevamento potrebbe portare a valori non coincidenti con quelli della temperatura  registrata nella celle. Sensori localizzati nei vari contenitori ci aiutano a capire le reali temperature a cui i grilli crescono.

Le differenze di temperatura sono dovute da vari fattori: il valore  cambia quindi in funzione sia della dimensione delle casse all’interno della stanza, sia in base al numero di grilli in esse contenute. Incide anche il numero di cartoni di uova e la modalità di areazione, come per esempio presenza o assenza di coperchio, materiale e spessore delle celle di contenimento, ventilazione forzata etc.

Sempre riguardo alla nostra esperienza, abbiamo visto che sebbene i grilli possano tranquillamente ambientarsi in una stanza a 22-25C°, la temperatura ottimale dovrebbe essere superiore. I parametri potrebbero variare di qualche grado In funzione quindi di come sarà la gestione della stanza in termini di quantità di casse presenti, loro disposizione in verticale, dimensione e areazione delle casse, quantità di cartoni disposti all’interno,  etc.

Nel nostro caso, si ritiene di lavorare tra i 27 e i 30°C – rilevazione all’interno della cassa. 

Stiamo studiando gli effetti di variazioni di temperatura. Cosa succede se simulassimo una serata all’aperto in cui la temperatura scende lievemente e in maniera naturale? Il grillo trova beneficio, risponde indifferentemente, o la sua crescita è rallentata se la Temperatura non rimane costante nelle 24 ore? 

Sensorizzazione delle casse di allevamento

Il controllo dei parametri chiave all’interno delle casse e degli ambienti di allevamento può essere inizialmente affidato a sensori “portatili”, ossia non connessi ad un sistema di rilevazione digitale. Raffinando però la qualità delle analisi, e volendo creare un database per le opportune interpolazioni dei vari parametri, sarà necessario utilizzare sonde e sensori specialistici.

Nella fase iniziale del nostro processo di analisi di dati digitali, abbiamo ad esempio notato che determinati picchi di luce dimostravano una correlazione con alcuni gas.

Non azzardiamo alcuna conclusione e le attività di data analysis sono continue e ancora in corso.

digital data allevamento grilli
Dati Pilota Alia Insect Farm

Umidità dell'aria nell'allevamento di grilli

All’interno del lab è facile mantenere un’umidità ottimale e costante delle celle. La letteratura riferisce  di un’umidità relativa ottimale per i grilli superiore al 50%.  Nell’osservatorio spruzziamo acqua all’interno delle celle vaporizzandola.  In un allevamento di ampia scala, però, non è questo il metodo più efficiente per mantenere ai livelli ottimali l’umidità degli ambiente. Abbiamo qualche idea per la nostra vertical farm, ci stiamo lavorando!

Cosa Mangiano i grilli nel lab osservazionale di Alia Insect Farm

grillo che mangia
Il grillo mangia pezzi di carota
Griilo che mangia
Grillo Alia Insect Farm che mangia una zucchina
grillo su lime
nutrizione degli insetti

melegrano e yogurt I grilli mangiano i melograni e assaggiano lo yogurt bianco senza zuccheri aggiunti

Il grillo è onnivoro, fosse per lui mangerebbe di tutto. Anche nel lab osservazionale usiamo mangime completamente vegetale. Studiamo le varie granulometrie per quanto riguarda il secco, e i vari sapori per quanto riguarda il la frutta e la verdura fresca. Zucchine e fagioli bolliti sono apprezzati. La lattuga ci è parso avere qualche controindicazione. In cima alla lista delle preferenze ci è parso il finocchio. Abbiamo anche provato con anguria e chicchi di melograno. Divertente notare come i grilli più forti rubano il chicco succoso e lo trasportano sino alle cellette, per mangiarlo in solitudine. Questo però non avviene mai, e sempre qualche compagno di merenda si aggrega e, solo in pochi casi, non scatta la competizione! Abbiamo anche condotto un test per verificare il gradimento di yoghurt bianco. Non è la matrice migliore da gestire in allevamento, comunque la curiosità verso il nuovo alimento ha spinto molti esemplari ad assaggiare il prodotto, che però non è, a nostro avviso, tra i più apprezzati.

Leggi anche il nostro blog sull’argomento

Le Uova - Lab osservazionale

uova di grillo appena deposte

La sostenibilità di un allevamento intensivo si basa anche sulla capacità dell’allevatore di raccogliere una sufficiente quantità di uova durante i cicli precedenti. Serve però essere capaci di pianificare le schiuse in modo corretto, e ovviamente si deve preservare la salute delle uova. Come? Uno dei pericoli maggiori è dato dal grado di umidità e temperatura a cui le uova sono conservate, ma occorre anche mettere in conto che alcune uova saranno…mangiate! Una femmina di grillo può depositare da 100 a 1000 uova, ma non tutte arriveranno a schiudersi,

Insect Frass

La traduzione italiana di Insect Frass è escrementi, deiezioni o altri elementi raccolti come sottoprodotto dall’allevamento di insetti.

Ma come si raccolgono le deiezioni di insetto e perchè?

Raccoglierle è relativamente facile: sono secche, si depositano sul fondo della cassa e nelle cavità dei cartoni di uova dove si ammassano i grilli per diverso tempo. Meno facile è dividere le deiezioni da altre parti derivanti dalla pratica dell’allevamento intensivo. Infatti è facile raccogliere con le deiezioni parti di cartone di uova eroso dai grilli, frammenti di mangime, pezzi di animali morti, uova etc. Nel nostro lab stiamo studiando le modalità fisiche per recuperare l’insect frass nel modo più efficiente possibile. Perchè? Perchè è ricco di sostanza organica, e le sue proprietà lo rendono un potenziale concime per il benessere di suolo e piante.