Alia è una start up innovativa agro alimentare che vuole contribuire concretamente alla produzione italiana di proteine alternative da insetto edibile, per il benessere del consumatore e del pianeta.

Gallery

Contatti

Alia Insect Farm srl - sede legale in Via Olmetto 3, 20123 Milano - P.IVA 11326510960

info@aliainsectfarm.it

+39 800-456-478-23

Gli insetti
allevamento di grilli lab scale

Cosa mangiano i grilli di allevamento

Cosa mangiano i grilli negli allevamenti? Praticamente di tutto: sono onnivori.

Negli allevamenti intensivi, i grilli sono alimentati seguendo la normativa prevista per qualunque altro animale da allevamento inteso per alimentazione umana.

In Italia, Il Ministero della Salute predispone il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) al fine di garantire, secondo quanto stabilito dal Regolamento (CE) n. 178/2002 e dal Regolamento (CE) n. 882/2004, un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l’intera filiera alimentare e un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente.
Il Piano Nazionale Alimentazione Animale ha la finalità di contribuire, attraverso la vigilanza e il controllo sui mangimi, ad assicurare la salubrità dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano.

Mangimi vegetali negli allevamenti

Negli allevamenti intensivi di grilli si utilizzano mangimi vegetali. La miscela può variare a seconda della scelta dell’allevatore, ma si è visto che una composizione proteica vicina o superiore al 20% consente una migliore crescita dell’animale e una riproduttività più elevata. I mangimi sono normalmente addizionati di vitamine importanti per la crescita dell’animale e in alcuni casi viene aggiunto anche lievito. La granulometria e la durezza del mangime scelto dall’allevatore si rifletterà in una maggiore o minore accettabilità da parte dei piccoli animali.

In allevamenti casalinghi, invece che utilizzare esclusivamente miscele granulari vegetali, è facile ricorrere a pezzi di verdura o frutta. I grilli sono infatti incuriositi dai vari sapori e attratti dagli alimenti in cui possono trovare una quantità di acqua sufficiente al loro sostentamento. Questi  alimenti, sebbene graditi agli animali, devono essere gestiti con attenzione. Le superfici umide o ricche di acqua potrebbero favorire lo sviluppo di microbi o di muffe. Inoltre, superfici troppo umide o acqua allo stato libero sono poco indicate per i grilli appena schiusi. Infatti, le piccole neanidi potrebbero restare intrappolate nella tensione superficiale dell’acqua. Per questo in molti allevamenti, soprattutto quelli domestici, si utilizzano tessuti o altri materiali impregnati di acqua ma non acqua tal quale.

Alcuni prodotti, come la zucca, se somministrati ai grilli verso le fasi finali del loro ciclo di vita, possono conferire un sapore più piacevole alla loro carne.

Grilli senza glutine!

Cresce la richiesta nel settore alimentare di grilli “senza glutine”. Ai perfezionisti del regolatorio potrebbe apparire un claim scorretto e poco idoneo ad un prodotto di origine animale. Ma se il mercato lo richiede c’è un motivo. Le farine di grillo sono sempre più spesso incorporate in prodotti idonei per i celiaci, nei quali non sono ammesse nemmeno tracce di glutine.

L’alimentazione che i grilli ricevono è importantissima se il prodotto finale deve essere incorporato in alimenti gluten free. In questo caso, soprattutto negli ultimi 7-10 giorni del ciclo di vita del grillo, è necessario che l’animale riceva mangime gluten free. Si mantiene quindi un’alimentazione vegetale dell’animale, ma si varia la sua dieta scegliendo substrati senza glutine.

In questo modo, nel grillo, non resta traccia di questo allergene, ed esso può essere incorporato in formulazioni alimentari idonee per celiaci.

Cannibalismo tra i grilli nell’allevamento

I grilli mangiano continuamente.  Se affamati, possono attaccarsi tra loro e sono frequenti  fenomeni di cannibalismo  nelle vasche in cui vengono allevati. Di solito, prima del macello, si lasciano per 24 ore i grilli a digiuno. Questo consente di svuotare il loro intestino ed avere un prodotto più idoneo alla trasformazione alimentare.

Se tuttavia questo periodo di digiuno fosse prolungato oltre il dovuto, i grilli si sfameranno cibandosi dei compagni di vasca più deboli.

Per aumentare la superficie di contatto nelle vasche di allevamento si utilizzano cartoni di varie forme. I più utilizzati sono i cartoni di uova. Quando i grilli non sono nutriti a sufficienza possono erodere i cartoni. Se questo materiale proviene da materiale riciclato si può verificare la presenza di metalli pesanti nell’analisi chimica della carne o farina di grillo.

Alimentazione e controlli microbiologici

I grilli sono animali delicatissimi, e le pratiche igieniche all’interno degli allevamenti sono fondamentali per mantenere il benessere animale e la salute delle colonie. I mangimi sono uno dei potenziali vettori di contaminazione all’interno delle stalle. L’utilizzo di mangimi autorizzati e controllati è un requisito fondamentale per tenere sotto controllo i fattori di rischio legati a contaminazioni microbiologiche, e il tenore di micotossine e pesticidi sono alcuni dei parametri importanti nella scelta dei mangimi più adatti.

Mangimi per grilli e fattore di conversione in allevamento

allevamento grilli alia insect farm
Il mangime utilizzato in allevamento determina la resa e il coefficiente di conversione

Nei prossimi aggiornamenti, daremo indicazioni sui risultati di un test che stiamo pensando di effettuare su tipologie di mangime per grilli provati in allevamento  in collaborazione con aziende partner del progetto. Perché la collaborazione tra gli operatori della filiera è la strada migliore per proseguire nella ricerca e avanzare rapidamente con efficienza.

L’obiettivo è quello di formulare il mangime migliore per questa specie di animali e individuare la granulometria più idonea a massimizzare il coefficiente di conversione mangime-biomassa.

In letteratura si trovano dati che indicano come il grillo abbia un coefficiente di conversione del mangime <2. Per circa due chili di mangime, si dovrebbe ottenere 1 kg di biomassa. Dati più puntuali indicano 1,7. Lo scopo della nostra ricerca è di tarare, sulla base del mangime formulato dal team, il migliore valore proteico e vitaminico del mangime, misurando e comparando efficienza di conversione massima e resa migliore.

 

 

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *