Gli alimenti a base di insetti edibili sono più apprezzati se recepiti come una prelibatezza esotica che punta sul gusto e con un posizionamento premium. Così si esprime una  recente ricerca apparsa su Frontiers in Nutrition, e riportata dal sito di Food Navigator il 5 gennaio 2021.

Più che fare leva esclusivamente sulla sostenibilità degli insetti edibili e sugli aspetti nutrizionali ad essi collegati, i ricercatori ritengono che la migliore strategia di marketing per questo tipo di alimenti vada costruita intorno all’ottimo sapore, al concetto di prelibatezza esotica, al posizionamento luxury.

Potrebbe essere questo l’approccio vincente per superare la neofobia alimentare che, soprattutto in occidente, rende questi novel food ancora poco conosciuti e apprezzati.

Novel Food in Europa

Ci sono valide ragioni per cui oggi la Commissione Europea e l’EFSA non hanno espresso ancora parere favorevole alla commercializzazione dei Novel Food contenenti insetti edibili in Europa. Garantire la sicurezza alimentare è l’obiettivo principale, e l’EFSA sta valutando con estrema attenzione i dossier scientifici ad oggi presentati. Si attende entro il 2021 la prima opinion dell’ente per la sicurezza alimentare in Europa sui primi alimenti contenenti insetti edibili.

La loro commercializzazione in Europa, quindi, necessita di una strategia di posizionamento che favorisca l‘entomofagia nei paesi in cui il consumo di insetti non è ancora diffuso.

Posizione della FAO

Già dal 2003 la FAO ha associato il consumo di insetti edibili ai benefici nutrizionali  e all’impatto ambientale favorevole.  Gli esperti sono concordi nel ritenere che produzioni massive di proteine da insetto edibile possano concorrere ad una produzione alimentare a bassa emissione di gas serra. Come afferma il Prof Sebastian Berger della Bern University, gli insetti edibili sono potenziali alleati per contenere gli effetti del sistema alimentare sui cambiamenti climatici.

Effetto disgusto e neofobia alimentare

Chi sta studiando il fenomeno dell’accetabilità degli alimenti a base di insetti edibili non può prescindere dall’analizzare l’aspetto culturale del disgusto. In Europa i consumatori accettano favorevolmente gamberetti e aragoste, senza essere condizionati dal loro aspetto. Questo lascia presupporre che anche per gli insetti si possa ottenere un consenso basato sul gusto e sul sapore, e non sull’aspetto visivo.

Sono ancora pochi gli studi scientifici che analizzano l’accettabilità degli insetti edibili da parte del consumatore.

Nella ricerca precedentemente citata, il Prof Berger ha analizzato le risposte raccolte da consumatori tedeschi a cui sono stati sottoposte pubblicità di prodotti contenenti insetti edibili. Alcuni prodotti vantavano benefici nutrizionali e ambientali. Altri prodotti sono stati presentati con grande cura estetica e puntando sull’ottimo sapore del nuovo alimento.

I risultati della ricerca

I risultati della ricerca indicano che i claims relativi al gusto e il posizionamento come prelibatezza esotica sono stati più efficaci dei claims relativi ai benefici nutrizionali o ambientali. Forse, questo risultato è figlio di un’aspettativa consolidata del consumatore che non vuole prescindere da alimenti sani e amici del pianeta. Non si aspetta invece di trovare a scaffale un’alternativa dietetica, sana e allo stesso tempo appetitosa, quando si parla di insetti edibili. In conclusione, per superare l’effetto disgusto, l’ambiente e la sana nutrizione sono elementi necessari ma non sufficienti. Il fattore abilitante sembra quindi essere quello del gusto associato al concetto di prelibatezza.

Per il settore degli insetti edibili, quindi, le parole magiche per una campagna di marketing strategico efficace paiono essere: prelibatezza esotica, gusto, posizionamento premium, alimentazione trendy.