Parametri ambientali in un allevamento di Acheta domesticus
In un allevamento di grilli Acheta domesticus ci sono alcuni parametri fondamentali per definire le migliori condizioni ambientali in cui allevare questi insetti.
Temperatura in un allevamento di Acheta domesticus
Il primo parametro da tenere sotto controllo è la temperatura. Anche i grilli della specie Acheta domesticus sono pecilotermi. Questo termine indica la capacità di questi animali di adattare la propria temperatura corporea nel tempo e in funzione della temperatura dell’ambiente in cui essi vivono. Secondo la letteratura – Clifford e Woodring 1990 – l’intervallo di temperatura più idonea al loro sviluppo è quella tra 30 e 35 °C. Temperature superiori ai 38°C possono portare alla morte dell’intera colonia. Ma cosa accade a temperature inferiori? Secondo Booth e Kiddell (2007) i grilli a 21°C non riescono a completare il oro ciclo vitale, che, nel caso di grilli allevati a 23°C, ha impiegato sino a 240 giorni. A 25°C i grilli appena schiusi possono impiegare sino a 4 mesi per diventare adulti, tempo che a 28°C può ridursi sino a 45 giorni.
La temperatura, tuttavia, non influenza solo la crescita e la durata del ciclo di vita. Essa ha influenza anche sulla fertilità e numero di uova deposte dai grilli della specie Acheta domesticus. Sturm (2016) ha descritto una curva in cui il numero di uova deposte è funzione della temperatura ambientale. Descrive un picco di 20 uova deposte in un giorno a 20°C, che diventano 60 a 27°C. A 34°C riporta invece un picco di deposizione di 80 uova per grillo al giorno.
Anche secondo le osservazioni nel nostro allevamento lab, abbiamo costatato che superare la temperatura di 27°C incide positivamente sulla fertilità e sul numero di uova deposte. Tuttavia, nel nostro lab, non superiamo i 32°C.
Effetti avversi di temperature troppo elevate
Diversi autori hanno osservato che temperature più elevate portano a crescite più rapide, tuttavia possono avere effetti avversi sul peso finale del grillo adulto. A temperature più basse infatti i grilli necessitano di molta più energia per il loro metabolismo di quanta non serva loro quando sono immersi in un ambiente più caldo. Booth e Kiddell (2007) per esempio riportano che a 25°C i grilli spendono il doppio dell’energia che occorre per il loro metabolismo a 28°C. Solo 3 gradi di differenza influenzano sia la durata del ciclo di vita che l’efficienza metabolica.
Umidità dell’ambiente in un allevamento di Acheta domesticus
la letteratura parla di un tasso di umidità relativa dell’aria di circa 50-60%.
I grilli più giovani, e ancora di più le uova durante il periodo di incubazione, necessitano di umidità superiori. Per questo motivo molti allevatori tengono separati i grilli giovani da quelli adulti, e di solo prevedono la stanza di incubazione e la nursery in ambienti separati.
Effetto della luce in un allevamento di Acheta domesticus
Non è ancora chiarissimo se anche i grilli della specie Acheta domesticus siano influenzati positivamente o meno dal ciclo circadiano.
Nel nostro allevamento lab stiamo osservando il comportamento dei grilli alla luce, sia essa naturale e/o artificiale. Per esempio abbiamo riscontrato come al buio i grilli mangino più volentieri di quando sono in condizioni di luce. Anche l’attività di ovodeposizione pare essere influenzata dai ritmi circadiani. Nel nostro lab, infatti, il substrato idoneo alla deposizione è più affollato di notte che di giorno. Ma del resto, che i grilli fossero animali notturni, già si sapeva!
Alcuni allevamenti non hanno illuminazione naturale, e in questi casi si applicano normalmente le 12 ore giorno – 12 ore buio.
Ulteriori approfondimenti e osservazioni sul fattore luce nelle diverse fasi di crescita dei grilli sono in atto presso il nostro allevamento pilota.