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Gli insetti

Allevamento di insetti commestibili

Come dovrebbe essere un allevamento di insetti commestibili sostenibile?

Prima degli anni 90 non esistevano molti esempi di allevamenti di insetti commestibili di medie -grandi dimensioni. Nemmeno in paesi in cui la storia e la cultura hanno da sempre favorito queste pratiche di allevamento, come per esempio Thailandia, Laos o altri paesi vicini all’equatore. Oggi sono oltre 20 mila gli allevatori che conducono un allevamento sostenibile.

Guida FAO: manuale per un allevamento sostenibile di grilli

Nel 2020 è stato pubblicato dalla FAO un manuale inteso come guida pratica per gli allevatori locali di grilli. Il documento si propone 2 principali obiettivi: aiutare gli aspiranti allevatori a non commettere errori evitabili, aiutare gli ispettori a monitorare i processi in essere negli allevamenti. Questa guida descrive le tecniche base per gestire un allevamento di grilli. E’ pensata per economie e realtà diverse da quelle occidentali, ma è una interessante lettura per chiunque volesse saperne di più sull’argomento. Il docuento si basa su dati raccolti in oltre 20 anni di esperienza pratica di allevamenti di grilli in Tailandia.

In Europa e in America si cerca di automatizzare e rendere più efficienti, nella larga scala, i processi che sono descritti come basilari nella gestione di un allevamento di insetti commestibili. Il documento della FAO si focalizza su una specie di insetti: i grilli. Chiunque volesse conoscere meglio il mondo delle cricket farms trova in queste pagine una buona descrizione dei concetti base della pratica di allevamento.

Vediamo alcuni dei capitoli chiave del documento, che ricordiamo essere rivolto a luoghi con caratteristiche, temperature e umidità diverse da quelle Italiane ed Europee.

Allevamento di grilli commestibili sostenibile

Il capannone scelto per l’allevamento dei grilli dovrebbe essere lontano dai centri abitati, specie se la farm è di grandi dimensioni. La temperatura interna dovrebbe essere regolata tramite l’isolamento termico del tetto. Questo problema si pone laddove le temperature esterne siano tali da superare i 28°-32° all’interno della struttura. Anche l’umidità dell’aria è importante, e dovrebbe essere mantenuta tra il 40% e il 70%.

I grilli possono essere allevati in contenitori di dimensioni variabili e di diversi materiali. Si indicano come idonei sia casse di plastica che grandi vasconi di mattoni. In questo ultimo caso i vasconi sono ricoperti di un telo di plastica per consentirne una più facile pulizia. Al loro interno, si dispongono cartoni di uova come struttura sulla quale i grilli si muovono senza scivolare, trovando riparo tra le fessure. Nei contenitori si dispongono acqua e cibo. I grilli sono onnivori, e la scelta e la qualità del mangime è importante per garantire una crescita ottimale degli animali. In condizione di scarso cibo, i grilli possono attaccarsi a vicenda.

Raccolta delle uova

Particolare attenzione viene riservata alla raccolta delle uova, utili per garantire la nuova generazione di grilli. Le uova vengono deposte dalle femmine e conservate in contenitori adatti sino alla loro schiusa. E’ buona pratica porre i piccoli grilli in nuovi contenitori in modo che possano crescere, e quindi accoppiarsi, con grilli provenienti da “nidiate” differenti. Introdurre nuovo materiale genetico fortifica le nuove colonie. Tuttavia occorre valutare la salute delle uova provenienti da allevamenti diversi per evitare contaminazioni e malattie.

Ciclo produttivo

A seconda delle specie, un grillo femmina può deporre sino a 1800 uova. Le uova si schiudono dopo circa 14 giorni. Nei primi 14 giorni di vita i grilli necessitano di mangime contenente almeno il 14% di proteine, meglio se superiore al 20%. Questo incide positivamente sulla loro crescita e sulla loro futura capacità di riproduzione. A seconda della specie di grilli, raggiungono la maturità in 30-45 giorni. Nei giorni precedenti al macello, si può somministrare un mangime che, come la zucca, renda migliore il sapore della carne del grillo. Quando i grilli sono pronti per la raccolta, vengono semplicemente rimossi dai contenitori attraverso i cartoni di uova e trasferiti in un contenitore vuoto e pulito. Un operatore esperto di raccogliere tra gli 80 e i 100kg di grilli da un vascone di 15mq.

Pratiche igieniche nell’allevamento

Oltre alla pulizia degli ambienti e alla sanificazione dei materiali utilizzati in allevamento,  buone pratiche igieniche possono preservare la salute dell’allevamento di grilli. Per esempio, occorre monitorare la salute dei piccoli animali in base alla loro vitalità e alla quantità di cibo che mangiano. Un grillo che ha poco appetito potrebbe essere malato. I grilli morti o poco attivi devono essere immediatamente rimossi dalle vasche di allevamento e distrutti. L’utilizzo di qualsiasi agente chimico è preferibilmente non ammesso. I residui di mangime non devono essere riutilizzati. Ogni ciclo produttivo deve essere registrato con riferimento al mangime usato, mortalità osservata, resa produttiva e pulizia dei materiali. In caso di malattie diffuse, l’intera colonia deve essere eliminata. Terminato il ciclo produttivo, i cartoni di uova possono essere smaltiti o riutilizzati, previa loro sanificazione ad alta temperatura. Le vasche devono essere accuratamente pulite e, se possibile, con limitato utilizzo di prodotti chimici.

 

 

 

 

 

 

 

 

Comment (1)

  1. SDGs e sostenibilità dei grilli commestibili » Alia Insect Farm
    29/03/2021

    […] Cosa significa per la FAO sostenibilità riferendosi ad un allevamento di grilli commestibili è ben descritto in un documento ufficiale abbastanza recente. In un nostro blog abbiamo provato a riassumere alcuni dei concetti chiave di questo manuale. […]

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