Frass di insetto come concime -2
In un precedente articolo abbiamo parlato del frass di insetto come concime.
Approfondiamo il tema del suo contenuto di azoto.
Nel frass di insetti l’azoto è mediamente presente tra il 2,3% e il 2,6% – totale sostanza secca.
Il letame degli avicoli si aggira mediamente attorno all’1,7%.
L’azoto nel frass è presente in forma organica (amminoacidi) e per essere assorbito e successivamente assimilato deve essere prima mineralizzato.
Cosa succede durante la mineralizzazione dell’azoto nel frass di insetto
Durante la mineralizzazione si osserva la conversione dell’azoto da forme organiche a forme inorganiche assorbibili.
Tra queste, si forma l’ammonio (NH4) e il nitrato (NO3-)
Un punto di attenzione: data la quantità di azoto nel frass di insetto, è opportuno prestare attenzione al processo di denitrificazione. Quest’ultimo potrebbe indurre il rilascio in atmosfera di forme azotate con altissimo effetto serra (alcune forme intermedie hanno un effetto serra centinaia di volte maggiore rispetto a quello dell’anidride carbonica).
Come in qualsiasi pratica di concimazione del terreno, per evitare questo processo a scapito dell’ambiente, si devono evitare condizioni di asfissia del suolo. Le buone pratiche agricole, come per esempio la sarchiatura o l’aratura, consentono una buona aerazione del suolo e la prevenzione di condizioni di asfissia.
Un terreno eccessivamente compatto o asfittico renderebbe ‘’inutile’’ l’addizione del nostro prezioso frass, così come l’addizione di qualunque altro concime.
Effetti dell’uso del frass di insetto come concime
L’uso di frass di insetto porta benefici alle nostre colture?
La risposta è netta e decisa: assolutamente si!
Ci sono numerose evidenze di come la pratica di concimare con il frass di insetto migliori la crescita della pianta, e di conseguenza aumenti la rese delle colture.
Inoltre, in seguito all’addizione di frass di insetto nel terreno, si è osservato anche una riduzione della fitotossicità di alcuni elementi come l’alluminio o il manganese. Il frass di insetti contiene acidi organici che complessano questi elementi.
Anche il pH aumenta, con conseguente minor mobilità di questi elementi fitotossici. L’aumento del pH potrebbe essere dovuto all’assorbimento dei nitrati che sottraggono protoni al terreno, alcalinizzandolo.
Il frass è più ricco di azoto rispetto agli altri concimi di origine animale, e rilascia in proporzione più nitrati, che come abbiamo visto dallo schema di mineralizzazione sopra riportato, è una delle forme inorganica più facilmente assimilata delle piante.
Rimandiamo ad un interessante lettura: ‘’The effect of cricket frass on the growth of leafy vegetables’’) . In questo articolo si confrontano gli effetti di 3 concimi: concime inorganico NPK (15-15-15), letame di avicoli e il frass di grillo: in praticamente tutti i casi, non si osservavano differenze rilevanti nella crescita e nella resa della pianta, le quali restano praticamente invariate a prescindere dal concime utilizzato. Ne deriva che l’utilizzo del frass di grillo, e di insetto in generale, potrebbe aprire nuovi ed interessanti scenari per una concimazione naturale di qualità in sostituzione dei tradizionali concimi inorganici.
Un passo in più verso un’agricoltura circolare e più sostenibile.